Il filosofo più pericoloso d’Occidente – così lo definisce il New Republic – è noto al grande pubblico in primis
per quello che si potrebbe definire il suo personaggio, le
caratteristiche cioè che lo fanno inevitabilmente saltare all’occhio
(non è cosa strana, questa, nella società dello spettacolo).Quando
guardiamo la realtà, c’è un ordine, una certa compostezza delle cose
per cui non abbiamo bisogno di soffermarci più di tanto e fare
attenzione ai particolari che ritornano sempre nello stesso posto e allo
stesso modo. Un ordine simbolico delle cose è la nostra realtà. In
questo senso allora, Lacan diceva che la realtà è un sonno. La realtà
così intesa – un ordine dove ogni cosa è al suo posto al punto da
sembrare “naturale” – ha effetto anestetico sulla nostra percezione del
mondo. Il senso di Žižek è allora schiaffeggiare l’ascoltatore
proponendo e richiamando l’attenzione sui limiti della realtà, su ciò
che, sempre Lacan, ha chiamato il reale.
(Continua su hæcceit@s web. Rivista online di filosofia, cultura e società: http://haecceitasweb.com/2013/12/01/esercitare-zizek/)