Nel saggio Due aspetti del linguaggio e due tipi di afasia Jakobson afferma che “l’atto linguistico implica la selezione di certe entità linguistiche e la loro combinazione in unità linguistiche maggiormente complesse”. Per
parlare in modo comprensibile l’individuo deve scegliere le parole, o
meglio i significanti adatti ad esprimere il suo pensiero e combinarli
in modo sintatticamente corretto. “Ma il parlante non è in alcun modo un
attore completamente libero nella scelta delle parole: la sua scelta
(ad eccezione dei rari casi di autentico neologismo) deve essere fatta
nell’ambito del patrimonio lessicale che egli stesso ed il destinatario
del messaggio possiedono”.
(Continua su Critica Impura: /http://criticaimpura.wordpress.com/2013/04/11/roman-jakobson-direttrice-metaforica-e-direttrice-metonimica-del-linguaggio/)
(Continua su Critica Impura: /http://criticaimpura.wordpress.com/2013/04/11/roman-jakobson-direttrice-metaforica-e-direttrice-metonimica-del-linguaggio/)